Chesa Diana, situata in posizione panoramica sul lungolago di St Moritz, è una villa bifamiliare progettata dalla società svizzera enma SA di Enrico Meneghetti, nata dalla demolizione e ricostruzione dell’omonimo edificio, una tradizionale casa engadinese di cui ha mantenuto la volumetria migliorandone la relazione con l’ambiente e il paesaggio circostante. La nuova casa in pietra e legno interagisce con il lago e il massiccio del Bernina aprendosi verso il paesaggio attraverso il fronte completamente vetrato, scandito dalle falde inclinate della copertura e dai balconi in legno massiccio, i cui parapetti in vetro contribuiscono a offrire dall’interno una vista aperta che proietta direttamente l’osservatore nel paesaggio circostante. Di piccole dimensioni, ma rivolte verso viste scelte, le finestre che si aprono sulle facciate laterali in pietra. In entrambi i casi il dettaglio delle aperture diventa determinante per la percezione dello spazio esterno e interno. La casa è suddivisa internamente in due appartamenti duplex, ognuno dei quali ha tre camere con bagno e guardaroba e zone giorno openspace. Tutti gli spazi principali della casa si affacciano sul lago, mentre quelli secondari sfruttano gli scorci laterali. Negli openspace i servizi sono collocati all’interno del nucleo centrale in modo da non ostacolare la vista e da offrire un’ampia flessibilità degli spazi. Al primo piano un passaggio vetrato collega gli appartamenti ai locali di svago ricavati in uno spazio interrato all’interno del rilievo retrostante la casa: qui sono ospitati palestra, sauna, bagno turco e altri locali di servizio. Gli ambienti ricevono luce naturale grazie a tagli nel terreno che portano la luce a grandi vetrate, creando un ambiente intimo dove potersi rilassare. Tutti gli arredi della casa sono stati concepiti coerentemente al progetto e la maggior parte degli elementi - griglie dei convettori a ridosso delle grandi facciate vetrate, armadi a muro, comodini e letti - sono stati realizzati artigianalmente su disegno dei progettisti. Tutte le aperture vetrate - finestre e porte finestre con relativi imbotti interni - che soprattutto sulla facciata principale costituiscono un elemento fondamentale del disegno dell’edificio, sono state fornite e pensate in collaborazione con la Falegnameria Aresi. I progettisti hanno deciso di installare il modello Essenziale 80 mm complanare in legno di larice, con vetrocamera bassoemissivo, in grado di garantire un elevato isolamento termico-acustico nonostante l’ampia estensione delle superfici vetrate. L’intero progetto di Chesa Diana rappresenta un esempio di reinterpretazione in chiave contemporanea dell’architettura e dei materiali tradizionali della casa di montagna: un edificio capace di dialogare con il panorama del lago e delle montagne attraverso un linguaggio e tecnologie nuovi nel pieno rispetto e in armonia con il paesaggio in cui si inserisce.

Link: The Plan, report 070, 2013